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In ogni famiglia, il patrimonio è molto più di un insieme di beni. È storia, è identità, è appartenenza. In territori come il nostro, ricchi di legami intergenerazionali e radici profonde, ogni scelta patrimoniale parla di futuro, ma anche di comunità.


Negli ultimi venticinque anni ho imparato che pianificare un’eredità non riguarda solo il “quanto” o il “come”, ma soprattutto il “perché”. Chi sceglie di farlo, spesso lo fa per proteggere i propri cari, per evitare conflitti, per costruire continuità. Ma c’è di più: lo fa per lasciare un messaggio chiaro e duraturo. Un gesto che va oltre il singolo individuo.


“Quando pensiamo alla successione come a un atto sociale, scopriamo che ogni decisione patrimoniale ha un impatto sul tessuto relazionale di una comunità.”


Il ruolo della fiducia nei territori

In contesti locali come il nostro, la fiducia è tutto. Fiducia che si costruisce con la presenza, con l’ascolto, con la capacità di accompagnare le famiglie in momenti delicati. La consulenza patrimoniale, in questo senso, non è solo un servizio tecnico: è una funzione sociale. È il modo in cui si coltiva l’armonia tra generazioni, si proteggono relazioni, si costruisce un’eredità coerente con i valori di chi ha costruito quel patrimonio.


In Italia, secondo le ultime stime ISTAT, ogni anno si aprono oltre 400.000 successioni ereditarie. La gran parte di esse si svolge senza alcuna pianificazione preventiva, con il risultato che circa il 20% di questi casi porta a contenziosi tra eredi. Inoltre, solo una minoranza dei cittadini italiani conosce le opportunità fiscali legate a strumenti come le donazioni in vita, il patto di famiglia o il testamento olografo.

Dalla consulenza alla coesione

Una buona pianificazione successoria non serve solo a evitare problemi futuri. Serve a promuovere coesione familiare, a responsabilizzare i giovani, a preservare ciò che ha valore per la comunità. Significa trasformare una potenziale fonte di conflitto in un’occasione di dialogo e progettualità condivisa.


Ad esempio, la normativa italiana prevede franchigie generose per le donazioni tra genitori e figli (fino a 1 milione di euro esente per ciascun beneficiario) e aliquote successorie tra le più basse d’Europa. Ma queste opportunità, se non correttamente inquadrate in una visione strategica, rischiano di essere sprecate. E qui entra in gioco il valore della consulenza.


Un evento esclusivo per parlarne insieme

Per approfondire questi temi con un approccio pratico e accessibile, ho deciso di organizzare un evento pubblico, ma riservato, dedicato al tema del trasferimento di ricchezza. Non si parlerà di casi specifici, ma si offriranno spunti, strumenti e riflessioni per iniziare un percorso consapevole.


Questo evento è pensato come un momento di incontro e arricchimento personale, aperto a tutti coloro che desiderano comprendere meglio il valore umano e sociale del patrimonio. Un’occasione per fermarsi, riflettere e iniziare a costruire, oggi, le basi di un passaggio generazionale più armonioso e lungimirante.


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