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La successione è un argomento che molti preferirebbero rimandare, ma affrontarlo per tempo è fondamentale, poiché comporta sia diritti che obblighi, sia per chi lascia l’eredità che per chi la riceve.


I trasferimenti di beni e diritti per causa di morte, le donazioni e gli atti di trasferimento a titolo gratuito di beni e diritti sono soggetti all’imposta prevista dal Testo Unico sulle Successioni e Donazioni (TUS). Le imposte di successione variano a seconda del grado di parentela e dell’entità dell’eredità. La legge prevede tre aliquote distinte:

1. Coniuge e Parenti in Linea Retta: 4% con franchigia fino a €1.000.000,00 di valore dell’eredità;

2. Fratelli e Sorelle: 6% con franchigia di €100.000,00;

3. Altri Parenti Fino al 4° Grado, Affini in Linea Retta e Collaterale Fino al 3° Grado: 6% senza franchigia;

4. Tutti gli Altri Soggetti: 8% senza franchigia.Il calcolo viene effettuato dall’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione di successione, che comprende sia beni e crediti (attivo ereditario) che debiti (passivo ereditario) della persona defunta.


La differenza fra attivo e passivo costituisce l’asse ereditario, su cui si applica l’imposta. L’attivo ereditario include beni immobili, azioni/partecipazioni in società e beni mobili come denaro contante, gioielli o mobilio. In caso di opere d’arte custodite nelle abitazioni private, il loro valore è considerato nell’attivo ereditario. Per quanto riguarda i beni non secondari del patrimonio del defunto, la disciplina prevede che siano compresi nell’attivo ereditario per un importo pari al 10% del valore netto imponibile dell’asse ereditario, anche se non dichiarati. Questa forfettizzazione può essere un vantaggio se il valore delle collezioni e delle opere del defunto si stima essere superiore al 10% del valore netto degli altri beni ereditati. Se invece il valore delle opere è inferiore al 10%, è opportuno predisporre un inventario analitico dei beni mobili. La cessione di beni culturali e opere d’arte può essere proposta allo Stato come pagamento dell’imposta di successione. Inoltre, ci sono esenzioni dal pagamento dell’imposta in specifici casi, come per i beni culturali vincolati e i trasferimenti a favore dello Stato o di enti di pubblica utilità. È evidente come alcune particolarità della normativa sulle successioni e donazioni non ricevano sempre l’attenzione dovuta, pur rappresentando parti non secondarie del patrimonio. Una corretta pianificazione del passaggio generazionale consente una migliore tutela del patrimonio familiare e la possibilità di risparmi fiscali per gli eredi. I consulenti finanziari sono impegnati nella gestione di questo delicato processo, spesso dotati di strumenti di analisi e valutazione del patrimonio che consentono una pianificazione accurata per il futuro. Informarsi e pianificare con anticipo può fare la differenza nella protezione del proprio patrimonio e nell’ottimizzazione delle risorse fiscali per i propri eredi.

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